L’iPhone diventerà un importante partner per l’FBI nella lotta contro il crimine

In quanto a facilità ed immediatezza d’utilizzo l’iPhone sicuramente è tra i terminali più apprezzati, ma sembra che ad approvare questo aspetto non siano solo gli utenti, ma anche i rappresentanti della legge. In base a quanto riportato da Cult of Mac sembra infatti che l’utilizzo dell’iPhone da parte degli agenti di polizia stia diventando sempre più frequente per il riconoscimento di impronte digitali e che presto verrà sfruttato anche dall’FBI per trovare sospetti terroristi.

Vista la necessità di essere rapidi durante le indagini per quanto riguarda possibili sospetti, l’utilizzo di un iPhone potrebbe risultare fondamentale per identificare una persona senza dover attendere la consultazione del database nazionale da parte degli agenti; azione che potrebbe infatti richiedere non poco tempo. Ad esprimere questo pensiero è Ken Nosker, presidente della Fulcrum Technologies, azienda che produce il dispositivo mobileOne – riportato nell’immagine poco sopra – in grado di sfruttare l’iPhone per la rilevazione biometrica di impronte digitali. Tra i benefici che l’introduzione dell’iPhone sembrerebbe portare troviamo infatti anche l’aspetto economico, ma non solo: frequentemente per la rilevazione di impronte digitali un agente è obbligato a portare il sospetto in stazione, procedura che spesso richiede ore potenzialmente preziose. Nonostante vi siano infatti unità mobili dedicate a questo compito, il loro prezzo è molto elevato, causando una scarsa presenza tra gli agenti. Tra l’altro inoltre molti agenti sono già in possesso di un iPhone, ed il prezzo per il dispositivo mobileOne diventerebbe dunque irrisorio rispetto a quelli specializzati in questo settore.

Tale dispositivo potrebbe essere agganciato e rimosso con semplicità dall’iPhone e sembrerebbe essere caratterizzato da una rilevazione di impronte digitali con un’elevatissima precisione, tanto da risultare idoneo anche agli standard dell’FBI. Sfruttando inoltre la connessione Internet dell’iDevice gli agenti sarebbero in grado di consultare il database nazionale in pochi istanti, risultando in un notevole risparmio di tempo, spesso troppo prezioso per essere trascurato.

Nel 2012 sembra dunque che il mobileOne rientrerà tra la lista dei dispositivi che verranno analizzati dall’FBI, ed una volta approvato potrà essere utilizzato per l’identificazione di possibili sospetti a tutti gli effetti.

Tuttavia la domanda sul perchè sia stato preferito l’iPhone ad Android potrebbe essere lecita. In questo senso lo stesso Nosker avrebbe riferito di ritenere la piattaforma offerta da Apple la più stabile ed affidabile per la biometrica. Nosker avrebbe infatti respinto un possibile utilizzo di terminali Android in quanto su una lista di 40 dispositivi Android, vi sarebbero altrettanti modi diversi per interfacciarsi con il suo dispositivo biometrico. Il prezzo a cui mobileOne sarà venduto dovrebbe essere intorno ai 600$, una cifra sicuramente inferiore rispetto ad esempio al MORIS, un dispositivo specializzato in quest’ambito.

Comunque i risultati ottenuti fino ad ora con il mobileOne sembrerebbero confermare quanto affermato fin qui, in quanto dal 2004 in Florida gli agenti avrebbero avuto modo di identificare 700 sospetti utilizzando semplicemente l’iPhone.

Dopo aver rivoluzionato il mondo degli smartphone, sembra che l’iPhone presto cambierà anche il settore della legge, diventando un’arma estremamente utile nella lotta contro il crimine.

FONTE: iPhoneItalia

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Lorenzo Lanzarone

Administrator
Software Engineer presso Open Data, Gruppo Zucchetti. Administrator di TechEarthBlog e ViewSoftware. Dottore Magistrale in Informatica. Sito web: www.lorenzolanzarone.it
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